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Le ricette animate di Eugenio

martedì 19 agosto 2008

Tirokafterì


Ingredienti:

250 gr. di feta
1 o 2 peperoncini verdi piccanti
4/5 cucchiai d'olio extravergine
Sale

La tirokafterì fa parte dei mezè (antipasti) greci. E’ un dip di formaggio, infatti la parola significa: formaggio che brucia. Si accompagna molto bene con l’ouzo, la retsina, la birra e il vino. Deve essere molto piccante, infatti più è piccante e più invita a bere. Mangiatela con la pitta, oppure con un buon pane.
Una volta la tirokafterì si faceva nel mortaio, adesso si può tranquillamente fare con il mixer. Mettete nel mixer la feta spezzettata, i peperoncini verdi piccanti puliti e spezzettati (se fossero troppo grossi grigliateli prima per togliere facilmente la pellicina), il sale e l’olio. Per l’olio regolatevi mettendone inizialmente poco, poi continuate. Il risultato deve essere un composto sostenuto, non una crema liquida, e molto, molto piccante. Il risultato è squisito. Se non avete i peperoncini verdi piccanti freschi, potete fare la tirokafterì anche con il peperoncino rosso tritato.

lunedì 18 agosto 2008

Ghemistà - ricetta greca (pomodori e peperoni ripieni)

I ghemistà di Sofia.
Ingredienti:
10/12 pomodori tondi maturi ma sodi oppure
metà pomodori e metà peperoni verdi non troppo grandi
2 grosse cipolle tritate
riso 250/300 gr.
prezzemolo tritato
menta tritata
pinoli
uvetta secca di corinto
olio extravergine
sale – pepe - zucchero
Lavare e asciugare i pomodori e i peperoni.
Tagliate la parte superiore ottenendo un coperchio e mettetelo da parte. Svuotateli con molta cura , facendo attenzione a non forarli e mettete nel fondo di ogni pomodoro un po’ di zucchero, sale e pepe. Tritate la polpa dei pomodori.In un tegame fate appassire con abbondante olio le cipolle tritate, aggiungete il riso, il prezzemolo, la menta, i pinoli, l’uvetta, la polpa dei pomodori, sale e pepe e fate cuocere per 8/10 minuti.
Riempite i pomodori e i peperoni con il riso e metteteli in una teglia che li contenga giusti. Sul fondo della teglia avrete messo un po’ di succo di pomodoro, richiudete i pomodori e i peperoni con i loro "coperchi" e irrorateli ancora con abbondante olio. Mettete la teglia nel forno già caldo a temperatura media per un’ora o più; ogni tanto bagnateli col loro sughetto. Vanno serviti freddi a temperatura ambiente.
Per una buona riuscita dei ghemistà è fondamentale la cipolla e l’olio . Attenzione e non riempire troppo i pomodori, perché il riso cresce in cottura. Volendo potete mettere tra i pomodori e i peperoni spicchi di patate oliati e salati.

lunedì 11 agosto 2008

Focaccia dolce


Ingredienti:

farina 500 gr.
Uvetta 100 gr.
Burro 200 gr.
Zucchero 200 gr.
Uova 4
Pinoli 100 gr.
Lievito Bertolini una bustina e mezza
Sale, scorza di limone, marsala

Mettete 100 grammi di uvetta in una tazza piena di acqua calda. Imburrate un tegame da forno, passatevi un po’ di farina e scuotetelo in modo da eliminare la farina eccedente. Mettete mezzo chilo di farina sulla spianatoia, fate la fontana e ponete al centro un pizzico di sale, la scorza grattugiata di un limone, 175 grammi di burro lasciato ammorbidire fuori del frigorifero, quattro uova e due cucchiai di marsala secco. Lavorare con le mani in modo da rendere il composto omogeneo. Aggiungere 100 grammi di pinoli e 200 grammi di zucchero. Incorporate anche questi ingredienti. Sciacquate l’uvetta. Aggiungete al composto l’uvetta colata e infarinata e una bustina e mezza di lievito Bertolini.
Ponete l’impasto nel tegame e livellatelo. Coprite con dello zucchero semolato e con fiocchetti di burro.
Cuocete nel forno già caldo a 180 gradi per circa 50 minuti.

domenica 3 agosto 2008

Taboulé - ricetta libanese


Ingredienti:

Couscous.................... 2 bicchieri
Olio Extravergine........ 2 cucchiai
Cetriolo ................ 1 piccolo
Peperone .............. 1
Limoni .................. 1 e mezzo
Cipolla .................. 1
Pomodori .............. 2
Sale, pepe, menta, prezzemolo

Sbucciate il cetriolo, tagliatelo a cubetti, cospargeteli di sale fino e lasciateli sul tagliere inclinato in modo che diano l'acqua. Mettete in una ciotola il couscous, unite 2 bicchieri d'acqua salata bollente, l'olio, mescolate bene e tenete coperto per 5 minuti. Sgranate il couscous con una forchetta e lasciatelo raffreddare.
Tritate la cipolla, tagliate il peperone e i pomodori a cubetti e mettete tutto in un'insalatiera insieme al cetriolo ben sciacquato; aggiungete il succo dei limoni, salate, pepate e unite il couscus insieme a menta e prezzemolo tritati grossolanamente.
Mescolate bene e, prima di servire, lasciate riposare in frigorifero per un paio d'ore.

domenica 27 luglio 2008

Risotto alla mela

Fate imbiondire in poco olio uno scalogno tritato e in esso fate tostare il riso mescolando continuamente per un paio di minuti. Una volta tostato, bagnate con mezzo bicchiere di vino bianco e lasciate asciugare. Proseguite la cottura con del brodo vegetale. Dopo 5 minuti aggiungete una mela verde sbucciata e tagliata a cubetti. Proseguite la cottura sempre bagnando con brodo vegetale. A 5 minuti dal termine unite della ricotta dura di capra sminuzzata finemente. Una volta cotto, aggiustate di sale, ritirate dal fuoco, aggiungete 2 cucchiai di latte freddo e mescolate bene per mantecarlo. Lasciate riposare per un paio di minuti e servite.

giovedì 17 luglio 2008

Polpettone alla genovese

Fate bollire mezzo chilo di patate e mezzo chilo di fagiolini; intanto che cuociono fate soffriggere in poco olio una piccola cipolla tritata e fate ammollare in acqua tiepida alcuni funghi secchi. Cotti che siano i fagiolini, tritateli grossolanamente e ripassateli nel soffritto di cipolla, tritate finemente i funghi e qualche foglia di maggiorana o prezzemolo, pelate e schiacciate le patate. Amalgamate bene gli ingredienti insieme a due uova e distribuite il composto ottenuto in una teglia di cui avrete unto il fondo e lo avrete cosparso di pangrattato. Cospargete pangrattato anche sopra al composto. Decorate formando un disegno a griglia coi rebbii di una forchetta. Distribuite un filo d’olio sul polpettone e cuocetelo in forno per circa un’ora a 175 gradi. E’ buono tiepido o freddo accompagnato da un’insalata di radicchio e pomodoro.

venerdì 4 luglio 2008

Trenette avvantaggiate al pesto con patate e fagiolini

Ingredienti (per persona):

  • Pesto .............. una cucchiaiata

  • Olio ................ un cucchiaio

  • Burro .............. una noce

  • Trenette ......... 80 grammi

  • Fagiolini .......... n. 10

  • Patate ............ n. 1 media

Un tempo a Genova nei negozi o banchi che vendevano la pasta, i cosiddetti vermicellai, si vendeva un tipo di pasta considerata di seconda qualità e denominata avvantaggiata per il motivo che, contenendo una certa quantità di crusca, si vendeva a un prezzo inferiore. In realtà questo tipo di pasta, grazie alla sua naturale ruvidezza e al particolare sapore, si presta in modo egregio a essere condita col pesto; specialmente se accompagnata da patate e fagiolini. E' il caso di dire: "Brutta ma buona".
Far bollire in abbondante acqua salata dei fagiolini. Dopo 10 minuti di cottura, buttare nella stessa pentola delle fette di patata, dello spessore di circa mezzo centimetro, e delle trenette avvantaggiate. Far cuocere ancora per 11 minuti.Mentre la pasta cuoce, mettere nel piatto di portata il pesto e il burro. Unire un po’ d’acqua di cottura e stemperare bene gli ingredienti in modo da ottenere una crema fluida.
Colare la pasta con le patate e i fagiolini, condire e servire subito

giovedì 3 luglio 2008

Pesto alla genovese (nel mortaio)


Pestate nel mortaio 3 piccoli spicchi d'aglio, un cucchiaio di pinoli e, facoltativamente, due noci a cui avrete tolto la pellicina; aggiungete ora un cucchiaino di sale grosso e le foglie lavate e perfettamente asciugate di un bel mazzo di basilico di Prà. Cominciate più che a pestare a fregare il pestello in senso antiorario sul lato sinistro del mortaio mentre afferrando il mortaio per le orecchie lo farete girare in senso contrario cioè orario; ovviamente se siete mancini regolatevi di conseguenza. Lavorate a lungo fino a che non vedrete più pezzetti di foglioline ma solo una poltiglia perfettamente omogenea; solamente a questo punto aggiungete una manciata di formaggio sardo grattugiato e una di parmigiano. Aiutandovi col pestello e con un cucchiaio incorporate il formaggio. Aggiungete 3-4 cucchiai d'olio e amalgamate il tutto. Se dovete conservarlo mettetelo in una tazza dove lo compatterete bene e lo coprirete con olio in questo modo lo potrete conservare anche fuori del frigorifero.

domenica 29 giugno 2008

Pesto alla Genovese (nel frullatore)

Mettete nel frullatore 4 spicchi d’aglio, un cucchiaio di pinoli, i gherigli di 2 noci, le foglie lavate e perfettamente asciugate di un bel mazzo di basilico, un cucchiaino scarso di sale fino e 5 cucchiai di olio extravergine, frullate a bassa velocità fino a ottenere una crema omogenea. Aggiungete ora una manciata di sardo e una di parmigiano grattugiati girate ancora un pochino e tolto il pesto dal frullatore lo potrete conservare, anche fuori dal frigorifero, mettendolo in una tazza dove lo compatterete bene e lo coprirete con olio.
Il pesto appena fatto ha un profumo che non è possibile conservare in nessun modo. Tuttavia non perde troppo se lo si congela. A tal fine fate il pesto senza formaggio; riempite poi col pesto la vaschetta per i cubetti di ghiaccio e fate gelare; togliete i cubetti di pesto, fasciateli uno per uno in carta stagnola e conservateli nel congelatore in sacchetti sigillati o in un contenitore ermetico. Aggiungerete il formaggio solo al momento di servirvene.

lunedì 2 giugno 2008

Petto di pollo in vinaigrette di arancia



Ungete leggermente il piatto crisp e adagiatevi delle fettine non troppo spesse di petto di pollo. Salate e ricoprite con sottili fette di patata in modo che il pollo sia completamente coperto. Mettiamo sulle patate sale e pepe e copriamole con fettine di pomodoro. Infine saliamo anche le fettine di pomodoro e irroriamole con un filo d'olio. Regoliamo il forno a microonde sulla funzione crisp e facciamo cuocere per circa 8-9 minuti. Intanto prepariamo la vinaigrette. A dir la verità la vinaigrette, come dice il nome, si fa con l'aceto; sostituendo all'aceto del limone si ha la citronette. E con l'arancia? Ho deciso! La chiamerò arancese, non c'è solo D'Annunzio ad inventarsi le parole. Bè proseguiamo, altrimenti brucia tutto. Sciogliamo un cucchiaino di sale nel succo di un'arancia rossa; aggiungiamo dell'olio ed emulsioniamo bene. Mettiamo nel piatto uno strato di patate e pomodori; sovrapponiamo i petti di pollo e sopra di essi ancora un piccolo strato di patate e pomodori. Condiamo infine con la vinaig... oops con l'arancese e serviamo.

sabato 31 maggio 2008

Cucina rapida - Pan cotto

Mettete in un pentolino un litro di acqua fredda, un cucchiaio d’olio, un pizzico di origano, uno spicchio d'aglio, due pizzichi di sale e 3 panini secchi spezzati in 4 pezzi ciascuno. Ponete il pentolino sul fuoco portate a ebollizione e lasciate cuocere ancora per due o tre minuti; aggiungete 4 cucchiai di parmigiano grattugiato rimescolate e servite. Più facile di così!

mercoledì 28 maggio 2008

Focaccia al formaggio

Si tratta di una specialità di Recco e, come per la farinata anche per la focaccia col formaggio, servirebbe un bel forno a legna. Comunque riesce bene anche nel forno di casa avendo l’avvertenza di farla cuocere nel ripiano più in alto.
Preparate della pasta matta cioè un impasto di farina, acqua e sale. Fatela morbida e datele la forma di una palla, mettela in un recipiente che sigillerete con la pellicola trasparente e lasciatela riposare almeno tre ore. Intanto mettete della crescenza (un particolare tipo di stracchino) fatta a pezzetti a bagno nel latte e tenetela in un luogo fresco fino al momento di servirvene. Sulla madia infarinata stendete col mattarello una bella sfoglia di spessore come quello delle tagliatelle. Mettete questa sfoglia su un testo di quelli che si usano per la farinata (cioè molto basso di bordi) in modo che debordi di 3 centimetri tutto intorno; disponete sopra alla sfoglia i pezzetti di crescenza ben bagnati di latte, spolverizzate di sale e coprite con un’altra sfoglia. Servendovi delle mani, lacerate quest’ultima sfoglia in più punti; ripiegate sopra la sfoglia superiore la parte della sfoglia inferiore che avevate lasciato debordare. Irrorate con un filo d’olio e mettete in forno già caldo a 230 gradi per circa 20 minuti. Dev’essere servita caldissima.

venerdì 16 maggio 2008

Minestra fredda di zucchini



Ingredienti:
• burro......................................100 gr.
• parmigiano grattuggiato..........80 gr.
• zucchini...................................5 o 6
• una cipolla
• uno spicchio d'aglio
• pane toscano o casereccio.....8 o 9 fette
• brodo di carne o vegetale...... 1 litro
• sale, pepe e olio

Tagliate gli zucchini a rondelle di circa mezzo centimetro di spessore. Scaldate il brodo. Mettete 20 grammi di burro in una pentola e fate soffriggere la cipolla tritata finemente insieme a uno spicchio d'aglio. Quando la cipolla sarà dorata, unite gli zucchini e fateli rosolare per due o tre minuti, quindi unite il brodo bollente, incoperchiate e cuocete per 25-30 minuti. Mentre la minestra sta cuocendo affettate il pane e fatelo tostare in forno in modo che resti bel croccante. Pepate, assaggiate ed eventualmente aggiustate di sale; togliete circa la quarta parte degli zucchini e mettetela da parte. Togliete la minestra dal fuoco e passatela al passaverdure. Rimettete sul fuoco ancora per un quarto d'ora in modo che resti una crema liscia e uniforme.
Levate dal fuoco e insaporite con il formaggio (di cui serberete due cucchiaiate) e i rimanenti 80 grammi di burro, e lasciate riposare per 10 minuti.
Mettete nella zuppiera una terza parte del pane tostato e bagnatelo con un po' di zuppa. Mettete altre fette e bagnate anche queste con della zuppa. Infine le restanti fette su cui verserete il passato rimasto. Distribuite ora sulla zuppa, gli zucchini che avevate messo da parte. Cospargete col formaggio rimasto e servite la zuppa fredda accompagnandola con l'ampollina dell'olio in modo che i commensali ne versino un filo sulla loro porzione.

mercoledì 7 maggio 2008

Zuppa di cipolle



Scaldate 5 cucchiai d’olio extravergine in una casseruola; unitevi 7 etti di cipolle affettate sottilissime e fatele appassire senza colorire, aggiungete un cucchiaio di farina, alzate il fuoco e rivoltatele per circa un minuto, aggiungete mezzo bicchiere di vino bianco e sempre mescolando lasciatelo evaporare. Unite ora un litro di acqua bollente e lasciate cuocere col coperchio a fuoco dolcissimo per quaranta minuti mescolando di tanto in tanto; in ultimo mettete il sale fino e una spruzzata di pepe.
Nel frattempo avrete preparato delle fette di pane leggermente abbrustolito e le avrete messe sul fondo di una casseruola di terracotta. Cotta che sia la zuppa, versatela sulle fette di pane, cospargete con abbondante parmigiano grattugiato e con qualche fiocchetto di burro. I francesi che, poverini, non hanno il parmigiano usano la gruviera. Mettete ora la casseruola un paio di minuti a gratinare nel grill e servite ben calda.
Volendo all’inizio insieme all’olio potete mettere qualche strisciolina di pancetta.

martedì 22 aprile 2008

Verdure ripiene alla genovese (al forno)




Se le verdure ripiene, anzichè friggerle, si cuociono al forno, si utilizza molto meno olio e non si mangiano cibi fritti. Sono quindi più dietetiche ed economiche.

domenica 20 aprile 2008

Verdure ripiene alla genovese (fritte)




E’ questo un piatto tipico ligure in uso particolarmente nella stagione estiva anche perché le verdure ripiene si devono mangiare fredde o tuttalpiù tiepide e pertanto si prestano ad essere portate in gita.
Un tempo si usava nel giorno di S. Lorenzo (10 Agosto) fare una scampagnata con relativo pranzo al sacco a base di melanzane ripiene.
Fate bollire degli zucchini, delle cipolle, delle melanzane (quelle rotonde piccole tipiche di Genova) badando però che non devono cuocere del tutto. Colate le verdure e lasciatele raffreddare; taglierete poi gli zucchini a metà per lungo; farete lo stesso con le melanzane e le cipolle. Queste ultime le sfoglierete mentre gli zucchini e le melanzane le svuoterete scavandole con un cucchiaino. Sistemate le foglie di cipolla, gli zucchini e le melanzane ben vicini fra loro in un tegame da forno appena unto. Preparate ora il ripieno: fate scaldare in un tegame un po’ d’olio, soffriggete un po’ di cipolla tritata utilizzando gli strati più interni delle cipolle bollite cioè quelli che sono troppo piccoli per essere riempiti; nel caso che faceste solamente zucchini e melanzane utilizzerete per il soffritto una piccola cipolla cruda. Tritate le parti interne degli zucchini e delle melanzane e aggiungetele nel tegame insieme a qualche foglia di fungo secco ammollato e ben tritato e lasciate un po’ asciugare tutto sul fuoco. Lasciate intiepidire (altrimenti le uova rapprenderebbero), mettete tutto in una terrina e aggiungete le uova, il sale, un po’ di noce moscata, la mollica di un panino bagnata nel latte e strizzata, abbondante parmigiano grattugiato e aglio e maggiorana tritati. Mescolate bene il tutto. Se vi sembrasse troppo liquido, aggiungete un pugnetto di pan grattato tenendo però presente che il liquido è dovuto alle uova che poi cuocendo rassoderanno. Con questo ripieno riempite le verdure che avete sistemato nel tegame, cospargetele di pangrattato e al momento di infornare nel forno già caldo a 175 gradi passate un filo d’olio sopra al tutto. Fate cuocere per circa un’ora. Cotte che siano toglietele subito dal forno in modo che svaporino.
Saranno ancora migliori (come dicono a Napoli: più meglio assai) se anziché cuocerle al forno le friggerete. In questo caso fate friggere abbondante olio in una padella e deponetevi le verdure, ripiene e impanate, con la parte del ripieno in basso; dopo un paio di minuti giratele e lasciatele cuocere per altri due o tre minuti

sabato 19 aprile 2008

Cucina Rapida - Taglierini alla comandante




Un grande ristoratore genovese, U Gustu, cioè l’Augusto era sopranominato “u sucidu”. Prima era socio del Mario dei Conservatori del mare e a quei tempi fece la fortuna di quel ristorante grazie al suo stocche accomodato. Dopo si mise in proprio e aprì una trattoria alle Cabannette sul torrente Geirato. Uno dei suoi famosi primi erano per l’appunto i taglierini alla comandante. Si preparano facendo sciogliere in una padella un pezzo di burro dove si scalderà della mortadella di bologna tagliata a striscioline della dimensione più o meno dei taglierini. Scolati i taglierini al dente si faranno saltare nella padella insieme alla mortadella. Si toglie la padella dal fuoco e si incorpora un uovo (ogni due/tre porzioni) leggermente battuto; una spolverata di parmigiano e servire subito.

mercoledì 16 aprile 2008

Acqua Cotta


Un video che ci riporta indietro nei secoli. L'acqua cotta come la si faceva già nel medioevo.

domenica 13 aprile 2008

Ricette base - Zabaione



Per ogni persona sbattete un rosso d’uovo con un cucchiaio di zucchero; quando le uova sono ben montate, mettetele in un casseruolino e aggiungete del buon marsala secco nella misura di mezzo guscio d’uovo per ogni rosso d’uovo impiegato. Ponete il casseruolino a bagnomaria e mescolando continuamente col cucchiaio di legno tenetelo sul fuoco fintanto che lo zabaione non abbia raggiunto la densità desiderata. E’ buono sia caldo sia freddo.

domenica 6 aprile 2008

Linguine con le verdure



Primo piatto rapido, gustoso e digeribile

sabato 5 aprile 2008

Carciofi ripieni alla genovese



Tipica ricetta genovese. E' una pietanza di magro; si consuma fredda e quindi può essere preparata in anticipo e si presta per le colazioni al sacco.

Pan di famiglia



Farsi il pane è semplicissimo. Questa ricetta mostra come farlo senza dover impastare. Seguitela e oltre ad avere una grande soddisfazione, risparmierete circa 1000 euro all'anno.

Mettere in una ciotola tre tazze di farina preferibilmente di diversi tipi, ad esempio: una tazza di farina 00, una di farina di grano duro e una di farina integrale. Aggiungere un cucchiaio raso di sale e mescolare bene con le mani. Unire tre o quattro cucchiai d'olio extravergine e una tazza colma di acqua tiepida in cui sia stato sciolto un cubetto di lievito di birra fresco. Impastare solo per formare l'impasto (come per il tradizionale pane che non si impasta,la cui ricetta filmata potete trovare su questo blog). Coprire la ciotola e aspettare che raddoppi di volume (occorre da mezz'ora a un'ora e un quarto).
Capovolgere la ciotola sulla madia infarinata facendo cadere l'impasto. Appiattirlo un po' con le mani e ripiegare i quattro angoli come per il solito pane che non si impasta. Metterlo, con le pieghe verso l'alto, in una teglia antiaderente che possa andare in forno. Lo si lasci riposare un quarto d'ora coperto da un canovaccio. Nel frattempo si porti il forno a 240°. Infornare, dopo 5 minuti portare a 230° e proseguire la cottura per altri 35 minuti. Toglierlo dalla teglia e appoggiarlo direttamente sulla griglia del forno, proseguendo la cottura a 210° per altri 5 minuti. Spegnere il forno. Dopo mezz'ora si può togliere dal forno e affettare.

lunedì 31 marzo 2008

Cobeletti



Sono dei pasticcini di pasta frolla ripieni di marmellata, tipici di Rapallo

Preparate la pasta frolla; tirate la sfoglia dello spessore di 4 o 5 millimetri; con questa foderate gli stampi e deponete in ognuno di essi un cucchiaio di marmellata; coprite gli stampi sempre con la sfoglia che salderete ai bordi, in modo da ottenere come delle scatolette di pasta frolla ripiene di marmellata. Infornate questi stampini in forno a 170° e lasciate cuocere per mezz’ora. Sfornateli, lasciateli raffreddare e toglieteli dagli stampini.
Vanno mangiati almeno un giorno dopo ma si conservano a lungo fasciati nella carta stagnola oppure chiusi in una scatola di latta.

sabato 29 marzo 2008

Cucina rapida - Tortelloni magri con zucchini e zafferano



In una padella scaldo un po' d'olio e faccio cuocere degli zucchini tagliati sottili. Nel frattempo faccio cuocere i tortelloni in acqua salata. Quando gli zucchini sono cotti, aggiungo dello zafferano sciolto in acqua calda e pochissimo pepe. Trasferisco nella padella i tortelloni con un po' della loro acqua. Faccio asciugare e servo.

giovedì 27 marzo 2008

mercoledì 26 marzo 2008

Agnello in fricassea



A Genova chiamiamo questo piatto fracassâ d’agneletto co-e ardiciocche

martedì 25 marzo 2008

Farinata coi carciofi



Stemperate 250 grammi di farina di ceci in 750 grammi di acqua fredda, aggiungete 2 cucchiaini da caffè di sale fino, mescolate bene per sciogliere eventuali grumi e lasciate riposare per quattro ore. Mettete in un testo di rame stagnato tanto olio extravergine da ottenere un sottile velo, scaldatelo sul fuoco per dare fluidità all’olio evitando così che la farinata si attacchi durante la cottura. Spegnete il fuoco, schiumate la farinata, rimescolatela bene e versatela nel testo. Usando il cucchiaio di legno muovete il liquido tutto in torno dal bordo del testo verso il suo centro, in maniera da amalgamare bene il liquido con l’olio. Distribuite i carciofi affettati in maniera uniforme e infornate nel forno già caldo a 240 gradi col fuoco sopra e sotto. Dopo circa 15-20 minuti la farinata avrà preso il colore dell’oro. Sfornatela e servitela caldissima. Alcuni la gustano con una macinata di pepe nero.

lunedì 24 marzo 2008

Torta Pasqualina



Questa torta salata deve il suo nome alla tradizione che la vuole obbligatoriamente nel menù del pranzo pasquale. La sua preparazione è lunga e laboriosa ma il risultato merita tanta fatica. Se volete prepararla come si fa in casa mia, procedete nella seguente maniera: Impastate un chilo di farina con due cucchiaini di sale, un bicchiere di olio di oliva e acqua sufficiente ad ottenere un impasto elastico e morbido e, fatto che sia, lasciatelo riposare coperto con una salvietta umida; togliete le foglie esterne a una dozzina di carciofi, tagliate le punte, dividete in due ogni carciofo, privatelo della barba interna e mettetelo a bagno in un recipiente pieno d’acqua in cui avrete spremuto un limone. Fate scaldare un po’ d’olio in una casseruola e mettevi a cuocere a fuoco moderato i suddetti carciofi che avrete fatto a fettine di circa due millimetri di spessore. Cotti che siano, lasciateli raffreddare un pochino e aggiungete poi nella medesima casseruola: 4 etti di ricotta, 6 uova, un pochino di aglio e maggiorana tritati, il giusto sale. Rimescolate bene in modo da amalgamare tutti gli ingredienti. Dividete la pasta preparata in 33 pezzettini a cui darete la forma di una pallina rotonda. Ognuna di queste palline la spianerete con le mani e poi, dopo esservi unti con olio i dorsi delle mani, la tirerete in sfoglia sottilissima operando con le mani chiuse a pugno. Con le prime otto o nove sfoglie foderate un tegame rotondo in modo che le sfoglie superino il bordo del tegame di circa tre centimetri tutt’in torno. Riempite ora il tegame con l’impasto di carciofi e fate tutto in circolo delle fossettine e in ognuna di esse ponete un uovo. Procedete poi a tirare le sfoglie ad una ad una e con esse coprite il tegame avendo cura che la sfoglia superi il bordo di circa tre – quattro centimetri. Prima di sovrapporre una nuova sfoglia ungete la sfoglia sottostante per mezzo di una piuma intinta nell’olio. Quando avrete finito con le sfoglie, soffierete all’interno in modo da gonfiarle e, perché l’aria non abbia da uscire, sigillate rigirando la pasta che sopravanza il bordo in modo da formare un cordone di pasta tutto intorno al tegame. Ponete nel forno già caldo e lasciate cuocere a 180 gradi per 80 minuti. La preparerete al Sabato pomeriggio per consumarla alla Domenica a mezzogiorno senza metterla in frigorifero. Il numero delle sfoglie sta a ricordare gli anni di Gesù e queste 33 sfoglie erano chiamate dalle nostre nonne le 33 bellezze. Se proprio non ve la sentite di assoggettarvi a tanta fatica, potrete ridurre il numero delle sfoglie e potrete stenderle con la macchinetta con la gradazione più sottile tirandole poi ancora un pochino con le mani. Vi prevengo però che il risultato non sarà lo stesso.

lunedì 17 marzo 2008

Piccoli Sapori - Penne Colorate




Metto in una ciotola dei pomodorini tagliati in quarti, li cospargo di origano e li salo un pochino, aggiungo della mozzarella tagliata a dadini e delle acciughe salate spezzettate; condisco con olio, rimescolo e lascio riposare.
Cuocio la pasta, la colo e la inserisco nella ciotola; mescolo bene, cospargo di pecorino grattuggiato e rimescolo ancora. Si può servire calda o fredda

mercoledì 12 marzo 2008

Filetto di branzino in crosta di patate e vinagrette all'arancia



Guardate questa ricetta di semplice esecuzione e di ottimo effetto.

domenica 17 febbraio 2008

La Paella

La mamma del mio amico Enrico era spagnola e lui tutti gli anni si reca in Spagna a trovare i parenti. Un amico di suo cugino, el Pere (cioè Pietro), è soprannominato Metraglia ed è specialista nel fare la Paella. Su mia richiesta Enrico è stato così cortese da portarmi la ricetta e il preciso procedimento per prepararla. L’ho fatta ormai innumerevoli volte riscuotendo sempre un grandissimo successo.
Perché riesca bene occorre una grande padella in ferro con due maniglie. Se vi è possibile usate una cucina economica cioè a legna altrimenti io uso un fornello apposito dotato di tre bruciatori concentrici in modo che il calore risulti distribuito uniformemente sul fondo della padella. In ogni caso la padella deve risultare perfettamente in piano o come si suol dire in bolla d’aria.
Nella padella far scaldare dell’olio d’oliva e dello strutto (io uso del burro invece che lo strutto) e farvi soffriggere molto aglio e prezzemolo facendo attenzione che non bruci; aggiungere poi del pomodoro maturo a pezzi, dei pezzetti di salsiccia, di costine di maiale, di coniglio, di pollo e alcune fettine di chorizo piccante o, in mancanza, di salsiccia calabrese piccante; lasciare ben rosolare e aggiungere una bottiglia di vino Rioja Paternina banda azul, se non lo trovate sostituitelo con del pinot nero. Lasciate alzare il bollore e aggiungete calamari e seppie a pezzetti. Trascorsi 30 minuti aggiungete piselli, peperone rosso e verde spezzettato con le mani e tanta acqua che arrivi quasi al bordo della padella. Lasciate cuocere per 45 minuti a fuoco lento rimescolando ogni tanto. Nel frattempo in una pentola coperta farete aprire dei muscoli a fuoco vivo per un paio di minuti e ne metterete da parte alcuni fra i più grossi mentre sguscierete gli altri e li terrete pure da parte con la loro acqua filtrata. Trascorsi i 45 minuti di cui si è detto prima, aggiungete pepe, zafferano e paprica dolce, e unite il riso, i gamberetti e i muscoli sgusciati con la loro acqua; date una voltata per amalgamare bene gli ingredienti, decorate coi muscoli col guscio e non toccate più nulla per 15 minuti. Ritirate la padella dal fuoco e attendete altri 15 minuti prima di servire. E per un esempio pratico guardate il video sottostante


giovedì 14 febbraio 2008

Il pane che non si impasta

Sarà un'americanata ma sembra che funzioni. Ingredienti: • 500 g di farina • 2,5 g di lievito di birra fresco (o 1 grammo di lievito di birra liofilizzato) • 1 cucchiaino abbondante di sale • 350 ml d’acqua tiepida. Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida. In una ciotola grande mescolare la farina col sale. Unire l’acqua col lievito, mescolare velocemente con le mani o con una forchetta. L’impasto è molto morbido e appiccicoso. Coprire la ciotola con un foglio di pellicola e lasciar lievitare l’impasto a temperatura ambiente (circa 20°C) dalle 18 alle 24 ore. Il giorno dopo l’impasto sarà aumentato di volume e apparirà come un blob molliccio e alveolato. Rovesciare il blob su un piano abbondantemente infarinato. Spolverarlo con altra farina, quindi tirare quattro lembi di impasto e ripiegarli su se stessi. Coprire con un foglio di pellicola e lasciar riposare per circa 15 minuti. Trascorso questo tempo cospargere la superficie dell’impasto con semini a piacere (sesamo, girasole, zucca, papavero etc.), semolino o polenta. Trasferire l’impasto o in una ciotola (che andrà coperta) o in un canovaccio (in cui l’impasto verrà arrotolato) e far proseguire la lievitazione per altre due ore. Pre-riscaldare il forno a 230°C e mettervi dentro a riscaldare una pirofila dai bordi alti e col coperchio (la pirofila può essere in qualsiasi materiale, ghisa, pirex etc.). Rovesciare il blob (occhio che è molle molle e scappa da tutte le parti) nella pirofila bollente. Coprire col coperchio e infornare per circa 30-40 minuti sempre a 230°C. Rimuovere il coperchio e continuare la cottura per altri 10-15 minuti (io tolgo direttamente la pagnotta dalla pirofila e l’appoggio sulla griglia del forno). Sfornare la pagnotta e lasciarla raffreddare prima di tagliarla.

Farinata

Per fare la farinata occorre il forno a legna. Tuttavia se disponete di un bel forno elettrico potete provare anche a farla in casa. Vi prevengo però che il risultato non sarà lo stesso. Stemperate mezzo chilo di farina di ceci in un litro e mezzo di acqua fredda, aggiungete 4 cucchiaini da caffè di sale fino, mescolate bene per sciogliere eventuali grumi e lasciate riposare per quattro ore. Mettete in un testo di rame stagnato tanto olio extravergine da ottenere un sottile velo, scaldatelo sulla bocca del forno per dare fluidità all’olio evitando così che la farinata si attacchi durante la cottura. Schiumate la farinata, rimescolatela bene e versatela nel testo facendola cadere su un cucchiaio di legno che vi avrete appoggiato. Questo accorgimento evita che il liquido cadendo nello stesso punto del testo lo “lavi” dall’olio, fatto che porterebbe la farinata ad attaccare in quel punto. Usando sempre il cucchiaio di legno muovete il liquido tutto in torno dal bordo del testo verso il suo centro, in maniera da amalgamare bene il liquido con l’olio. Infornate nel forno a 240 gradi col fuoco da un lato e nei primi momenti girate spesso il testo in modo che la farinata, che si andrà rapprendendo col calore, non si ammucchi rimanendo troppo sottile da una parte e troppo spessa dall’altra. Proseguite la cottura rigirando ogni tanto il testo di modo che la cottura sia uniforme. Dopo circa 15-20 minuti la farinata avrà preso il colore dell’oro. Date allora ancora una bella fiammata per abbrustolirla bene e servitela caldissima. Nell’ultima fiammata, se lo avete, bruciate qualche rametto di rosmarino che conferirà un buon profumo. Alcuni la gustano con una macinata di pepe nero.